In relazione al dibattito svoltosi nell’ultimo Consiglio Comunale di Lainate sul rinnovo della convenzione con le scuole d’infanzia private operanti nel Comune, il Pd esprime in primo luogo la solidarietà al proprio capogruppo di fronte alle nuove intemperanze verbali del Sindaco e il proprio stupore di fronte al silenzio delle altre opposizioni, ivi compreso il gruppo Cinque Stelle, ormai specializzato in astensioni di soccorso all’Amministrazione. Nel merito della questione, ritiene necessario riassumere i termini essenziali della propria posizione a tutti i cittadini, e in primo luogo agli utenti delle scuole d’infanzia.
Come noto, tra i compiti del Comune vi è quello di assicurare l’accesso al servizio di Scuola dell’Infanzia a tutti i bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni i cui genitori ne facciano richiesta. Qualora, come è il caso di Lainate, i posti disponibili presso le strutture pubbliche non fossero sufficienti a soddisfare la domanda, il Comune può attivare delle convenzioni con istituti privati che abbiano i requisiti previsti dalla normativa, versando alle scuole convenzionate un contributo annuo per ogni bambino iscritto per contribuire alla gestione ordinaria consentendo alle famiglie dei bambini frequentanti di pagare una retta più contenuta.
Si tratta di provvedimenti che il Partito Democratico ha sempre sostenuto nel quadro di una concezione che valorizza la sussidiarietà delle iniziative private rispetto a quelle pubbliche. In tale quadro, le convenzioni con le strutture private costituiscono uno strumento non solo legittimo, ma utile per la Pubblica Amministrazione. Nel caso in discussione l’altra sera in Consiglio Comunale, però, non tutto si muoveva con chiarezza in questa direzione.
La proposta della Giunta era infatti quella di aumentare il contributo assegnato per ogni bambino iscritto (825-850 euro a seconda del numero di iscritti), a causa della diminuzione del numero di posti disponibili presso la scuola “Adele”, avendo deciso tale istituto di aprire una “sezione primavera”, ossia una classe per bambini di età inferiori ai tre anni, chiudendone una normale. Un progetto educativo e assistenziale certo qualificato, che però esula dal servizio obbligatorio che il Comune deve offrire alla popolazione.
Non solo. A una specifica domanda posta dal capogruppo PD il Sindaco ha risposto che le iscrizioni alla scuola d’infanzia non sono previste in diminuzione rispetto al passato, sicché la chiusura di una sezione della scuola materna convenzionata rischia di comportare un maggior costo per il Comune, che dovrà provvedere in proprio.
Ma quello che ha scatenato l’ira funesta del Sindaco è un altro aspetto. A fianco del contributo per la spese di gestione (art. 4), nell’art. 5 della convezione viene riconosciuto alle Scuole convenzionate un ulteriore contributo integrativo di 100,00 €/bambino iscritto per il miglioramento della struttura, portando con ciò il totale del contributo pubblico pro-capite annuo a un totale di 925-950 €/bambino. E’ dunque su questa base che l’Amministratore pubblico dovrebbe calcolare la convenienza di una convenzione invece che un investimento nelle strutture direttamente gestite.
E soprattutto: è legittima l’elargizione di denaro pubblico per spese in conto capitale a strutture private?
Per questo motivo, a tutela dello stesso Comune da possibili contestazioni penali o amministrative, il Capogruppo PD ha chiesto formalmente al Presidente del Consiglio Comunale di sottoporre la delibera al parere del Collegio dei Revisori dei Conti.
Questa fondata domanda è stato accolta con una clamorosa quanto pretestuosa levata di scudi da parte della maggioranza e del Sindaco, nonché dallo stesso Presidente chiamato in causa per quella che, si ribadisce, è ne più ne meno che una misura cautelativa per l’Amministrazione. Malgrado le contumelie, in conclusione l’Amministrazione ha saggiamente deciso di ritirare il provvedimento in attesa della risposta del Presidente del Consiglio Comunale e dei Revisori dei Conti.
Un ripensamento a cui seguirà, nel caso di un parere negativo, da una riformulazione più corretta della convenzione oppure l’ennesimo uso strumentale e polemico? Osiamo sperare che Lainate nel Cuore non vorrà ancora una volta usare la vicenda a pretesto per paludarsi da paladini degli enti morali privati che supportano l’azione delle pubbliche amministrazioni, contro il lupo cattivo PD che a Lainate demonizzerebbe le scuole private e vorrebbe il ritorno ad un mondo di servizio pubblico monopolista ed inefficiente.
Di seguito il testo completo della convenzione: