Una maggioranza a pezzi, manda in scena l’ultimo atto di questo mandato amministrativo disastroso per la città di Lainate.
«Questa non è l’immagine con cui voglio chiudere questo mandato, ma ho deciso di abbandonare l’aula». Sono le parole di Sara Rubino la nostra capogruppo in Consiglio Comunale, che ha deciso di lasciare la seduta pochi minuti dopo l’inizio.
«Ho avuto grande rispetto per questa istituzione, portando avanti il ruolo che i cittadini mi hanno assegnato. Per questo trovo poco rispettoso quello che sta succedendo questa sera. Siamo il massimo organo rappresentativo della nostra città. Con questo ruolo sono stata eletta, dopo cinque anni, voglio chiudere in modo coerente questa mia esperienza in questo Consiglio. Ci troviamo con tre assessori dimessi nell’ultimo mese, con una Giunta inesistente che non rispetta la regola sulla parità di genere. Non ci si dica che non è un problema in quanto manca poco alla fine del mandato. Il problema è l’idea e la mancanza di attenzione che si continua a manifestare».
Una maggioranza inesistente secondo Sara Rubino: «Otto consiglieri di maggioranza su dieci hanno scelto di candidarsi con altre liste a sostegno di un altro sindaco. Il capogruppo della lista Lainate nel Cuore, oggi qui presente nel suo ruolo, si candiderà con un’altra lista, altri capigruppo di maggioranza hanno deciso di sostenere un altro sindaco – dichiara – Abbiamo una maggioranza di consiglio che voterà gli atti del sindaco ma non sostiene quello che pensa, e da domani varrà un: tutti contro tutti.
Per non dimenticare colui che ci ha convocato qui questa sera, il presidente del Consiglio, la massima carica di questo organo che pero è anche uno dei candidati all’opposizione dell’attuale sindaco.
Non mi si dica che siamo qui per il bene della città. Perché più di una volta sono arrivati in Consiglio atti già decisi dalla giunta”.
In fine un messaggio al Sindaco Andrea Tagliaferro: «Più volte l’ho criticata per il fatto che non da importanza a questo Consiglio, che si arriva in ritardo da tutti i punti di vista – conclude – siamo stati convocati per una convenzione che è già scaduta. Metto in discussione anche la scelta relativa al bene confiscato dove non sono passati atti in Consiglio Comunale. Poca o nessuna importanza è stata data a quest’organo».
Qui di seguito il vide integrale della dichirazione: