Renzi: “Mille euro in più in busta paga per 10 milioni di italiani”

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Cento giorni di lotta molto dura per cambiare” fisco, giustizia e pubblica amministrazione. Lo afferma Matteo Renzi in conferenza stampa a palazzo Chigi, spiegando comunque che nel Cdm non si sono affrontati questi ‘dossier’. Tra le altre novita’ su cui il governo intende lavorare: “Dichiarazione fiscale precompilata a casa nel 2015″, ha aggiunto mostrando una slide. Occorre “superare l’attuale sistema di Tar”, e andare sulla fatturazione elettronica. Imperativo: “mettere online ogni centesimo; il manager pubblico non puo’ guadagnare piu’ del Presidente della Repubblica”.

Sulla riforma della legge elettorale che ha avuto il via libera della Camera: “Mai piu’ larghe intese, chi vince governa cinque anni. E’ una rivoluzione impressionante per l’Italia. Con questa legge elettorale c’e’ un cambio culturale, c’e’ un vincitore sempre”. Pronto un ddl di riforma del Senato: “Oggi ho consegnato ai ministri un ddl costituzionale, che formalmente consegniamo a tutti i leader politici che stanno in Parlamento, di maggioranza e opposizione, ai soggetti sociali protagonisti e non formalizziamo in Parlamento, diamo 15 giorni di tempo a chi vuole darci informazioni migliorative e poi incardiniamo in Parlamento”.

E’ confermato che molte autoblu saranno vendute: “Dal 26 marzo al 1 aprile si avvia il percorso di vendita all’asta, e’ previsto dalla Spending rewiev, ce ne sono in tuto 1500, molte sono a noleggio, dal 26 marzo, ‘venghino siori venghino’, si vendono le prime 100 autoblu all’asta online”.

Capitolo riforma costituzionale del Titolo V: non va contro le regioni che invece saranno parte attiva del cambiamento del’Italia”. Il consigliere regionale “non guadagnera’ piu’ del sindaco del capoluogo”, dice il Capo dell’esecutivo, “con il titolo V si va verso la semplificazione del paese e si superano le province”, osserva. “C’e’ anche l’abolizione del Cnel”.

Il governo ha stanziato “500 milioni in piu’ per fondo garanzia per combattere il credit crunch“. Il fondo “ha gia’ garantito 10 miliardo di euro di accesso al credito. E’ una misura importante e significativa, le aziende sanno quanto e’ importante”. Sulla scuola è pronto un piano. Dal primo aprile sara’ operativa l’Unita’ di missione per le scuole a palazzo Chigi, in collaborazione con il Miur”. Si tratta di 3,5 miliardi di interventi di ristrutturazione degli edifici scolatici “da spendere subito”, “uscendo dal patto di stabilita’ interna”.

Matteo Renzi annuncia pure che il disegno di legge sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese e’ stato approvato dal Cdm. Al ddl “seguira’ un decreto legge”. “Noi mettiamo 68 miliardi, prevedendo la stima della Banca d’italia”. “Ventidue sono i miliardi messi dai governi precedenti”, poi “entro luglio sblocchiamo tutto”. Il premier, dunque, ripete, che lo sblocco immediato dei debiti dela pubblica amministrazione sono “un segnale forte e chiaro che lo Stato rispetta i debiti. Noi facciamo cosi’ il nostro dovere, rispettiamo il vincolo dell’Unione europea sui pagamenti”.

C’è spazio anche per la lotta al dissesto idrogeologico. “Ci sono 1 miliardo e 648 milioni pronti sul tema. Abbiamo arrotondato a un miliardo e’ mezzo che e’ pronto. E’ gia’ computato nel patto di stabilita’. Questi soldi vanno spesi, se ne occuperanno due unita’ di missione che sono pronte a partire dal primo aprile”. Verranno poi sbloccati 3 miliardi di fondi europei: “Ce lo chiede l’Europa vuol dire anche spendere bene i soldi che ci mettono a disposizione”.

Una delle novità principali che vengono annunciate dal 1 maggio è che ci saranno “mille euro netti all’anno per chi guadagna meno di 1.500 euro al mese”. Il limite per la riduzione del’Irpef “sono 25mila euro lordi, che vuol dire circa 1.500 euro netti al mesi. Queste persone sono i destinatari del nostro intervento e non sono solo i ceti meno abbienti ma anche un po’ di ceto medio”, ha tenuto a chiarire Renzi. In questa modulazione “c’e’ una sorta di decalage. Non e’ che chi guadagna 1.520 euro al mese si vede passare davanti da chi prende 1.470 euro…”, ha spiegato.

Sempre dal primo maggio l’aliquota Irap per le aziende sara’ ridotta del 10% e la tassazione sulle rendite finanziarie passerà dal 20 al 26%. Mentre non si toccano i titolo di Stato, non si toccano i Bot. Il Consiglio dei ministri ha approvato pure il “piano casa”, che ha un valore di 1,7 miliardo. Ancora dal primo maggio partirà “garanzia giovani. Prendiamo l’esempio di alcune Regioni: facciamo dai 18 ai 29, allarghiamo di 4 anni sui 25″.

Taglio delle tasse: per la copertura dei 10 mld “partiamo dalla spending review”, il cui piano nel 2016 e’ previsto di 35 miliardi. Il premier sottolinea alcuni contenuti del lavoro del commissario Cottarelli, tra cui “iniziative sui beni e servizi, sulla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, sulle consulenze e auto blu. “Il totale della spending previsto e’ di 7 miliardi di euro per il primo anno”, afferma il presidente del Consiglio.

Rapporto deficit/pil: “Mantenendo il limite del 3% che nessuno di noi immagina di sforare abbiamo un margine ulteriore di 6 miliardi di euro che non vogliamo utilizzare tutto”. Un altro aiuto alle imprese: pagheranno il 10% in meno di costi sull’energia.

Da qui al 2018 poi “vogliamo creare 100.000 posti di lavoro per i ricercatori. Ci saranno 600 milioni di credito imposta per i ricercatori”. Dal primo di giugno partirà “un fondo per le imprese sociali da 500 milioni di euro”. E’ una misura “che caratterizza questo governo”, ha spiegato il premier, “sono grato a chi me l’ha proposta da terzo settore, che poi e’ il primo. Vogliamo incoraggiarli a creare posti di lavoro con l’impresa sociale. Non vogliamo dire ‘ah come sono carini quelli del Terzo settore, ma quelli del terzo settore che creano lavoro’. E che aiutiamo con una sorta di incentivo a inventarsi soluzioni alternative”.

Sui tempi di realizzazione, Renzi si toglie un sassolino dalle scarpe: “Sono venti anni che dicono di voler tagliare le tasse”, ora non potete “farci anche le pulci” perche’ l’operazione del taglio delle tasse parte a maggio e non ad aprile. Muoversi prima del primo maggio non era possibile, sottolinea il presidente del Consiglio, “non ci sono i tempi tecnici dal punto di vista della strumentazione”. La verita’ e’ – spiega Renzi – che “c’e’ copertura per dieci miliardi di euro”. Una mossa per cui “ripartirà l’economia”

Il premier ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se ritiene che, dopo l’iter accidentato della legge elettorale, ci possano essere simili fibrillazioni parlamentari anche per l’approvazione dei provvedimenti varati oggi: “Se rimaniamo agli atti, oggi il Consiglio dei ministri ha votato e approvato delle misure, non e’ andato al bar. Ha detto prendiamo dieci miliardi e dal primo di maggio ci sono ritorni economici alle famiglie. Nel momento in cui viene approvato dal Consiglio dei ministri e’ atto e fatto. Mi chiedete: sei sicuro che ci saranno i numeri? Sul lavoro? Io penso che viaggera’ spedito, lo dico per naso politico”

“In effetti sulla legge elettorale siamo arrivati 12 giorni di ritardo, scusate, ma era otto anni che aspettavamo. Peraltro – ha sottolineato il premier – non c’e’ un voto in cui il governo non sia andato sotto. Voi oggi avete visto approvare i seguenti atti: la relazione del premier, approvata, il ddl di sblocco dei pagamenti della Pa, il ddl sul piano casa, un ddl e un dl sul lavoro, la creazione dell’unita’ di missione per la scuola e per la tutela del territorio. Volevate di piu’? Vi rispetto, vi capisco”. E giura: “Quando tu riduci la tassazione ai lavoratori non stai facendo piu’ spesa pubblica, anzi stai rimettendo in tasca soldi a chi ne ha piu’ bisogno”

Sul bicameralismo annuncia la sua scommesse: “Non si e’ mai visto un percorso di riforme cosi’ corposo e significativo e io dico che se non riesco a superare il bicameralismo perfetto non considero conclusa la mia esperienza di governo, ma la mia esperienza in politica”.

“Non ho paura a rischiare tutto me stesso in un percorso di riforme che consenta all’Italia di tornare a volare” ha proseguito. “Non faccio politica per ambizione personale, ma per la povera gente, c’e’ bisogno di dare un segnale immediato e le discussioni dei soggetti sociali mi interessano fino a un certo punto”.

Un pensiero per l’ex premier: “Letta ha detto che si sarebbe preso del tempo per riflettere, e’ del tutto comprensibile. Io gli sono grato per essere venuto a votare la fiducia al governo”.

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