DIRITTO ALLO STUDIO A LAINATE: OVVERO QUANDO SONO LE LISTE CIVICHE A FARE LE BARRICATE IDELOGICHE

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Lo scorso 30 ottobre il Consiglio Comunale di Lainate ha approvato il piano per il diritto allo studio. Il Gruppo consiliare del PD, coerentemente alla volontà di non fare opposizioni di principio, si è presentato lamentando il ritardo con cui il documento per il diritto allo studio è stato reso noto alla Commissione Istruzione, ma dichiarando il proprio apprezzamento per l’impianto generale del documento.

Si è tuttavia ricordato che il Piano non ha ricevuto il parere della Commissione Cultura in quanto i Commissari, non avendo potuto prenderne preventivamente visione, si sono dichiarati non in condizione di esprimere il loro giudizio, soprattutto a causa della mancanza dei dati economici, surrogati da dichiarazioni orali dell’Assessore.

Si rileva inoltre che, nonostante le affermazioni fatte in tale occasione circa la la sostanziale conferma dell’impegno economico dell’anno precedente (con una cifra stanziata tra 1.125.000 e 1.135.000), in sede di Consiglio Comunale l’ammontare totale del Piano è invece sceso a 1.101.000 con un saldo netto negativo di €29.000. E poiché lo scorso anno c’era già stato un taglio di circa di circa 26.000 € sul precedente, nel biennio la riduzione ammonta a oltre 50.000 euro.

Si sono allora chiesti alcuni chiarimenti e proposte alcune integrazioni, soprattutto in merito a due questioni:

  1. L’incidenza davvero molto alta (circa 1/3) del finanziamento alle scuola materne paritarie, che è sicuramente dovuto a scelte fatte in passato e che non possono certo essere messe in discussione oggi, ma che può accompagnarsi ad un innalzamento del contributo comunale per le attività di pre-scuola e dopo-scuola nelle scuole d’infanzia, oggi interamente a carico dei genitori.
  2. L’assenza di misure per i giovani lainatesi che frequentano la scuola secondaria superiore e i Centri di Formazione Professionale, che sono nei primi due anni a tutti gli effetti scuola dell’obbligo, censendo e sostenendo, per esempio, le esperienze di alternanza scuola-lavoro.

La risposta della maggioranza è stata sorprendente. Forse spiazzati dall’apertura al confronto dichiarata dal capogruppo PD, l’Assessore alla Pubblica Istruzione e soprattutto il Sindaco hanno aperto un fuoco di sbarramento ideologico di sapore antico, attribuendo al PD la volontà di voler danneggiare le paritarie e sostenendo che le misure per il secondo ciclo di studi non riguardano il diritto allo studio.

Si vede che l’Amministrazione e le liste che la sostengono preferiscono un’opposizione scatenata a parole ma incapace di fare domande – considerate chissà perché provocatorie – e di formulare proposte.

Forse perché la volontà di un partito politico di confrontarsi con i bisogni dei cittadini toglie scuse a chi ha fatto, del rifiuto di tutti i partiti, la propria ragione d’essere.

Di fronte a questo atteggiamento di chiusura al confronto, sia di merito che di contenuto,  i consiglieri PD hanno votato contro il documenti, che pure contiene alcune dichiarazioni di metodo condivisibili.

Sia chiaro, però, che non cambierà il senso e il tono dell’opposizione: abbiamo fiducia che prima o poi l’Amministrazione farà fede a quell’impegno di trasparenza e di ascolto preso nella scorse elezioni e ribadito nella presentazione delle linee programmatiche.

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, il testo completo del Piano di Attuazione per il diritto allo studio è disponibile sul sito del comune: Clicca Qui

Dal video dell’ultimo consiglio comunale la dichiarazione di voto del nostro capogruppo Andrea Pinna:

Il video potrebbe non partire nel punto corretto se avete effettuato login su YouTube. Il punto di partenza della dichiarazione è 3h21m40s.

La risposta del sindaco:

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