Sarebbe bello se tutti avessero la capacità di capire che ciò che non si può concretamente toccare, – come un’ideologia, un insieme di valori, un asset culturale – sia la base, se non lo stesso motore, per strutturare e motivare qualunque tipo di azione. Nel caso di un Consiglio Comunale, quale senso potrebbe avere fare proposte, esaminare mozioni, delibere, se infondo si perdesse di vista il fatto che a distanza di cent’anni, invece, la tragedia del fascismo è riuscita a riemergere e a serpeggiare ancora tra di noi?
Già, perché è per prima la qualità del nostro pensiero a stabilire come agiremo, in ogni campo della nostra vita e dei nostri impegni sociali.
Fa riflettere che, a seguito di un evento come quello dell’anniversario dell’apertura dell’autostrada A8, infelicemente enfatizzato dal famigerato cippo, tutti (tranne alcuni) si siano fermati a pensare, sindaco compreso, a quanto sia stato facile cadere involontariamente in un contesto non desiderato, rischiando di dare messaggi non solo sbagliati ma pericolosi.
Viene spontaneo chiedersi il perché, alla luce dell’ultimo Consiglio Comunale e in merito alla delibera approvata per revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, Fratelli d’Italia (per voce del suo consigliere) è sbottato e ha abbandonato l’aula, in quanto questo provvedimento avrebbe avuto puramente un interesse politico tra quelli che sono stati definiti “amici del PD” e il sindaco.
Noi vorremmo ribadire che “gli amici del PD” in sede di Consiglio Comunale erano due Consigliere, degne prima di tutto di rispetto come persone e portavoce di un intero gruppo di cittadini e cittadine che invece non sottovaluta nulla, anzi, teme il risveglio di pensieri molto insidiosi, proprio come quelli di chi tende a non dare il giusto peso a certi eventi, accidentali che siano.
Fratelli d’Italia sostiene che il PD abbia ingigantito un semplice malinteso e che sarebbe stato eccessivo trattare il tema in Consiglio Comunale, mentre se ne sarebbe potuto discutere in Giunta, malgrado priorità più importanti di cui occuparsi.
Noi invece, sosteniamo quanto sia altrettanto prioritario non sminuire un evento in cui l’immagine di un sindaco (di cui noi abbiamo apprezzato le scuse) accanto a un’iscrizione fascista, ha smosso tutta la cittadinanza che non solo si è accorta dell’accaduto, ma che in alcuni casi si è espressa anche con sdegno sui social. Dare un messaggio equivoco non è roba da poco. Il Sindaco ci rappresenta ed è stato più che doveroso discutere di questo evento in Consiglio.
Va bene fare cose, ma è bene anche concettualizzare e impegnarci a difendere e diffondere un pensiero globale, un mindset rispettoso e quanto più possibile distante dal nome di Benito Mussolini.