CARO LETTA, FERMA L’AUMENTO DEI TICKET SANITARI.

 

CARO LETTA, FERMA L’AUMENTO DEI TICKET SANITARI.
Secondo un rapporto del Censis presentato nei giorni scorsi, l’assistenza sanitaria (diritto sancito dalla Costituzione) è negata a 9 milioni di italiani. Fra questi oltre 2 milioni sono anziani, 5 milioni sono coppie con figli e 4 milioni sono residenti al Sud. Tutti costretti per ragioni economiche a rinunciare alle prestazioni di cui hanno bisogno. Ma nel rapporto si certifica anche la fuga di molti italiani dalla sanità pubblica a quella privata, che ha infatti registrato un +25,5% negli ultimi dieci anni: sono 12 milioni gli italiani che a causa dei ticket troppo alti, e delle interminabili liste di attesa, hanno deciso di rivolgersi a strutture private.
L’odontoiatria rimane la specialità in cui più spesso gli italiani si rivolgono a l…iberi professionisti (90%), ma troviamo anche il 57% delle visite ginecologiche e il 36% delle prestazioni di riabilitazione.
L’aumento dei ticket del Sistema Sanitario, che ha coinvolto anche la Lombardia, ha fatto sì che nel 27% dei casi il costo della prestazione pubblica e di quella privata siano uguali, percentuale che sale al 37% nelle regioni con un piano di rientro.
È urgente ripensare il sistema dei ticket: per effetto di una decisione del Governo Berlusconi-Tremonti-Bossi l’anno prossimo lo Stato dovrà incassare 2 miliardi di euro in più dalla riscossione dei ticket… Che succederà? Assisteremo ad un ulteriore aumento dei ticket, limitando ulteriormente il diritto alla cura della salute degli italiani? Non si pensi di raggirare il problema denunciando l’eccesso di visite ed esami che spesso si denuncia. Il problema è più complesso. E più grave.
Credo che tra i soldi che il Governo Letta si ritroverà a disposizione grazie ai minori vincoli derivanti dai patti con la UE, parte di quei soldi andranno usati per EVITARE L’AUMENTO DEI TICKET nel 2014.
E poi, a partire dalla Lombardia, il sistema dovrà prevedere l’esenzione al di sotto di un certo limite di reddito, e la progressività rispetto al reddito per chi non è esente. In Regione l’avevamo chiesto a Formigoni, invano, e ci stiamo riprovando con Maroni: vedremo.
 

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