E così, il Consiglio Comununale del 23 dicembre ha bocciato con undici voti (Lainate nel Cuore, Lista Anzani e Landonio Sindaco) contro tre (Partito Democratico, Movimento 5 stelle) l’adesione del Comune di Lainate al Parco Locale di Interesse Sovracomunale denominato “Parco dei Mulini”. Si tratta, come i cittadini ben sanno, di un parco che intende tutelare sul piano ambientale aree di circa 500 ettari che si collocano tra Nerviano e Parabiago sviluppandosi lungo l’Olona, il Bozzente e il Villoresi. Le zone interessate di Lainate sarebbero state Grancia e Lazzaretto e le aree rappresentate nell’immagine sotto.
Purtroppo gli interventi del Consigliere Tagliaferro e del sindaco Landonio sono stati sufficienti a vanificare non solo le centinaia di firme raccolte a partire dalla primavera scorsa, ma anche il parere favorevole unanime dato dalla Commissione Ecologia, nel silenzio assordante di tutti gli altri consiglieri di maggioranza.
Perché? Perché secondo Sindaco e Capogruppo, che non sono mai intervenuti in maniera né diretta né indiretta a dare contributi alla discussione nei lunghi mesi di elaborazione della Commissione ecologia, “la zona interessata è periferica” e comunque già sufficientemente tutelata dai vincoli istituiti dal Comune (PGT). Inoltre l’adesione non si collocherebbe in una prospettiva ampia come quella del Piano del Lura, ma si limiterebbe a porre dei vincoli. Infine, l’adesione ad un altro Ente sovra-comunale sarebbe in contrasto con la volontà di non dar vita ad ulteriori “carrozzoni”.
Da non credere.
Invano il consigliere Foi ha ricordato:
- che è difficile considerare “periferiche”, rispetto alle ipotesi di sviluppo della città, le zone individuate; che il Parco dei Mulini non ha alcuna struttura burocratica;
- che l’adesione costa solo 5.000 euro l’anno, a fronte dei benefici che apporta la partecipazione ad una rete, ad esempio, attraverso accesso ai fondi previsti dai bandi regionali ed europei;
- che di vincoli a difesa del territorio, è sempre bene averne uno in più piuttosto che uno in meno;
- che le prospettive di sviluppo del Parco verso il legnanese sono tutt’altro che secondarie.
Rimane quindi la domanda: perché Landonio e Tagliaferro hanno imposto alla loro maggioranza una posizione che contraddice la posizione costruttiva, anche se critica, tenuta dai cittadini da loro proposti in Commissione Ecologia? Che cosa temono? Forse che i cittadini, come fa il PD da tempo in Consiglio Comunale, non si fermino alla protesta e passino alla proposta? O sono davvero convinti che gli Enti sovracomunali vadano demoliti? O che davvero l’ambiente naturale di Lainate non abbia bisogno di alcun’altra tutela?