Il prossimo 26 ottobre, come iscritti al Partito Democratico di Milano, votiamo per eleggere il nostro nuovo segretario. Il modo democratico con il quale scegliamo i nostri segretari è un tratto distintivo del nostro partito e dobbiamo esserne orgogliosi. Per questo, come slogan della mia campagna ho scelto “PD: Persone che Decidono”.
La democrazia è “il potere di un popolo informato”. Da qui il mio primo impegno: la trasparenza delle decisioni, la responsabilizzazione di chi le assume e la periodica rendicontazione di ciò che si fa. Cominciamo da noi e saremo più credibili quando parleremo degli altri.
Anche perché possiate decidere più informati, dunque, mi presento. Ho 31 anni, una laurea e un master in economia in Bocconi e la passione per l’impegno politico e sociale. Lavoro in Eni, occupandomi di qualità del servizio ai cittadini e di tutela della concorrenza: come molti iscritti al PD, faccio politica perché mi piace e non perché mi serve. Tra i candidati sono l’unico segretario di circolo. Non è usuale che ci si candidi a governare il partito senza aver prima svolto tutto il tradizionale “cursus honorum”. In caso di successo, mi sembrerebbe un bel precedente. Non per questo non ho esperienza di leadership e di organizzazione di realtà complesse: l’ho acquisita nel mio lavoro e nel mio impegno civile e sociale.
Mi candido perché penso che abbiamo bisogno di un forte cambiamento. Questo a parole lo dicono tutti, ma “Come cambiare?” è questa la vera domanda. In questa brevissima campagna elettorale abbiamo moltiplicato le occasioni di confronto, ma il tempo è stato davvero poco. Per questo vi segnalo il mio blog [www.pietrobussolati.it ], nel quale troverete diversi argomenti che ho sviluppato negli incontri di questi giorni. Qui di seguito riassumo comunque tre principi per me fondamentali.
Più partecipazione. Un partito davvero democratico valorizza tutti gli iscritti e tutti i circoli. Soprattutto li ascolta. È fondamentale la periodica consultazione dei segretari di tutti i circoli della federazione. Io lo farò. C’è più partecipazione se i luoghi e le regole della discussione democratica funzionano bene. Le nostre assemblee ipertrofiche non incidono sui processi decisionali del nostro partito. Meglio assemblee meno numerose, meno utili alle spartizioni di posti, ma più capaci di rappresentare e decidere.
Più competenze. Il partito e la società milanese sono ricchissimi di straordinarie competenze. E le idee che servono alla nostra città e al nostro partito possono essere elaborate solo da persone competenti. Dobbiamo dare spazio e voce queste risorse nelle assemblee, nei dipartimenti e nei forum del Pd milanese. Ma soprattutto costruendo un Pd arcipelago, capace di mettere in rete e valorizzare (anche alle elezioni!) chi ha dato prova di avere qualcosa da dire e da dare.
Più autonomia dei circoli. In una struttura democratica che funzioni, deve essere garantita principalmente la capacità economica di tutti i circoli di mantenere le proprie attività. Non si fa organizzazione, presidio territoriale, formazione politica, ascolto e campagne elettorali senza un finanziamento ai circoli. Va incentivata l’attività di fundraising, socializzando le buone pratiche che vengono dai territori. Ma non basta: una quota più consistente della tessera va lasciata ai circoli e non potrà più accadere che un circolo chiuda perché non riesce a pagare l’affitto, magari alla Fondazione Quercioli, alla quale è stato lasciato il patrimonio immobiliare dei Ds, piuttosto che portarlo in dote al Pd.
Se vogliamo fare tutto questo, il 26 ottobre sulla scheda per la federazione metropolitana possiamo tracciare il mio nome, Bussolati. Per un PD che sia una comunità di Persone che Decidono. E ricorda: se non ti sei ancora iscritto puoi farlo fino al giorno del voto.
Vi segnalo che il 25 ottobre, insieme a tanti parlamentari, amministratori e semplici iscritti, con Roberto Giachetti, promuoviamo una conferenza stampa alle 12.00 presso il Circolo Pd Carminelli, via Archimede 13. Roberto sta compiendo uno sforzo fisico notevole, proseguendo in uno sciopero della fame per chiedere una riforma rapida della legge elettorale. Vi invito a esserci: mi piacerebbe che tutti i partecipanti alla conferenza stampa digiunassero e devolvessero simbolicamente quello che avrebbero speso per il pranzo al fondo istituito dal Comune di Milano per far fronte all’emergenza Siria. Un gesto concreto e di solidarietà.
Si scrive Partito Democratico, si legge coraggio. Il coraggio di cambiare davvero.
Pietro Bussolati